In Italia sono numerose le abitazioni che manifestano irregolarità catastali più o meno ampie e profonde, suscitando nel venditore potenziale seri dubbi sulla sostenibilità dell’operazione di compravendita.

Quella delle difformità catastali è d’altronde un fenomeno ben diffuso e consolidato, soprattutto nelle abitazioni più vecchie, per cui è difficile ricostruire le evoluzioni subite nel corso dei decenni. Dunque, è lecito l’interrogativo se sia o meno possibile procedere alla vendita dell’immobile in caso di differenze tra la situazione di fatto e quella in planimetria.

Il notaio non stipula

Per dirimere subito i dubbi, chiariamo come il notaio non proceda con il rogito in caso di differenze tra le schede catastali e la situazione di fatto dell’abitazione.

In sede di rogito, infatti, al venditore sarà richiesta una dichiarazione formale di conformità che, in caso di irregolarità, non potrà certamente produrre, impedendo in tal modo la regolare conduzione dell’atto di compravendita.

Proprio per questo motivo è bene muoversi in largo anticipo, adottando le consapevolezze necessarie per evitare che le parti incorrano in problemi che renderebbero più lunghe e difficoltose le transazioni immobiliari.

Cosa può fare il venditore

Ma che cosa può fare il venditore se non è sicuro della regolarità catastale o, magari, non è perfettamente conscio dell’evoluzione subita dal suo immobile nel corso degli anni?

Chi deve vendere casa, soprattutto se si tratta di un’abitazione con diversi decenni alle spalle, farebbe sicuramente meglio a verificare per tempo la sua situazione catastale ancora prima di metterla in vendita. In questo modo, qualora dovessero emergere delle irregolarità, avrebbe tutto il tempo per consultare un professionista come un architetto e, di conseguenza, occuparsi della regolarizzazione della situazione.

È ben possibile, come accade nella maggior parte delle ipotesi, che ci si renda conto che in realtà si tratta di poche formalità che possono essere risolte in breve tempo e con un minimo dispendio di energie e di costi.  In altri casi la situazione potrebbe essere più complessa, ma si potranno comunque valutare tutte le strade percorribili evitando di trovarsi dinanzi al notaio a rilasciare una dichiarazione che non si può produrre, poiché non corrispondente al vero.

Cosa può fare il compratore

La stessa identica cautela dovrebbe muovere il compratore: prima di firmare compromessi e altri documenti, o versare caparre, l’acquirente dovrebbe chiamare a sua volta un professionista che possa effettuare una perizia di parte, utile per accertarsi che la casa sia in regola sotto ogni profilo di analisi, compreso quello catastale.

In questa occasione ti ricordiamo che l’agenzia immobiliare è a disposizione delle parti per provvedere a una serie di controlli e di consulenze che permetteranno al compratore e al venditore di avvicinarsi al rogito con la piena serenità, realizzando in maniera perfettamente consapevole la propria transazione di compravendita.

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