Il nuovo report OMI da parte dell’Agenzia delle Entrate conferma la buona crescita del mercato immobiliare residenziale italiano, con un tasso tendenziale delle compravendite che viene ribadito positivo con un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2021 e con oltre 181 mila abitazioni compravendute. Le abitazioni acquistate nel I trimestre 2022 sono quasi 20 mila in più rispetto a quelle negoziate nel corso del I trimestre 2021.

Il buon dato statistico tendenziale deve tuttavia essere letto con le principali rilevazioni condotte nel Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia da cui emergono diversi interessanti spunti che ci permettono di tastare il terreno per il futuro a breve e medio termine.

Le attività degli agenti immobiliari

Per quanto riguarda il clima del mercato immobiliare residenziale nel I trimestre 2022, il 62,6% degli agenti intervistati ha segnalato una sostanziale stabilità nei prezzi di vendita, con una quota inferiore alla precedente rilevazione e con un consolidamento del saldo positivo fra i giudici di aumento e di riduzione delle quotazioni immobiliari (per 10,6 punti percentuali, contro i 3,7 punti percentuali della rilevazione precedente).

Rileviamo inoltre che:

  • l’87,6% delle agenzie afferma di aver venduto almeno un’abitazione
  • lo sconto medio sui prezzi di vendita praticati rispetto alle richieste iniziali del venditore è calato rispetto alla scorsa rilevazione, all’8,5%
  • la metà degli agenti afferma che il valore delle offerte ricevute è stato ritenuto troppo basso dal venditore o i prezzi sono stati giudicati troppo alti dai compratori
  • il 70% delle compravendite è stato finanziato con un mutuo ipotecario il cui loan-to-value medio è del 78%.

Le attese per il futuro

Chiarito qual è lo stato di salute presente del mercato immobiliare residenziale italiano, è utile spostare lo sguardo all’orizzonte.

In tal senso, come era lecito attendersi, le attese delle agenzie sull’andamento del mercato immobiliare per il trimestre in corso sono peggiorate sia per il proprio mercato di riferimento che per quello nazionale: il saldo tra le aspettative favorevoli e le aspettative sfavorevoli è infatti diventato negativo per 10 punti percentuali.

In dettaglio, le prospettive si sono deteriorate soprattutto per l’orizzonte dei due anni, in cui il saldo è sceso di oltre 25 punti percentuali per entrambi i mercati. Sull’andamento prospettico del mercato pesano in particolar modo i rincari dei prezzi dei beni energetici e la guerra in Ucraina, tanto che per quasi sei agenti su dieci sono proprio questi due i fattori che stanno frenando il desiderio di acquisto delle famiglie e influenzando le caratteristiche degli alloggi richiesti.

Da quanto sopra ne deriva che i potenziali acquirenti sono divenuti più attenti non solamente al prezzo di vendita (così sostiene il 61% degli operatori), quanto anche allo stato di manutenzione (47%) e all’efficienza energetica degli immobili (39%).

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