Negli ultimi giorni l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha diffuso l’ultimo aggiornamento del suo report trimestrale con cui certifica l’andamento del mercato residenziale italiano. Come era lecito attendersi, considerate anche le premesse su cui avemmo modo di soffermarci qualche mese fa, le compravendite residenziali sono risultate in netto calo, con una contrazione che nel corso del secondo trimestre 2023 è stata pari al 16% anno su annua. In termini assoluti, nel corso del trimestre in esame le operazioni sono state pari a 184 mila unità, 35 mila in meno anno su anno.

Come già accennato, la statistica ora diramata dalle Entrate è tutt’altro che inattesa: da qualche trimestre l’andamento tendenziale delle compravendite ha infatti virato decisamente la rotta, rendendo oramai palese come il picco toccato nel secondo quarto del 2021 sia fortemente alle spalle, e che da allora la crescita delle compravendite residenziali ha gradualmente rallentato per sposare poi un tasso di variazione negativo nell’ultima parte del 2022.

Peraltro, la conferma che il segno meno sia ben lungi dall’essere transitorio la si può avere anche dando uno sguardo all’andamento sul territorio, con tutte le macroaree della Penisola che hanno riportato dati negativi: le flessioni più consistenti si sono verificate ad esempio nei comuni capoluogo del Centro, dove la flessione è stata pari al 21,4% su base annua, davanti al – 19,9% del Centro al – 19,6% del Nord Est, al -14,8% del Sud e al -8% delle Isole.

Il sondaggio tra agli agenti immobiliari

Ricordiamo inoltre che, come avviene ogni trimestre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato anche i risultati del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, tradizionalmente condotto con la collaborazione di Tecnoborsa e Banca d’Italia.

All’interno del report, a spiccare sono alcuni dati che ben accompagnano i dati delle Statistiche e che confermano il cambio di clima sul mercato residenziale. Per esempio, oltre 6 agenti immobiliari su 10 sembrano concordi nel ritenere che i prezzi di vendita non hanno subito cambiamenti nel secondo trimestre 2023, con un saldo tra chi ha visto incrementi e decrementi che rimane negativo per -14 punti percentuali. È stabile su base tendenziale la quota di agenti che nel periodo in considerazione ha affermato di aver venduto almeno un’abitazione nel II trimestre, pari all’84,2%.

Ricordiamo inoltre come lo sconto medio applicato sui prezzi di vendita sia aumentato nel corso del secondo trimestre 2023 toccando l’8,5%, contro l’8,2% di un trimestre prima, e come i tempi medi di vendita siano allungati a 5,8 mesi da 5,5 mesi, anche se rimangono in prossimità dei minimi delle serie storiche.

Concludiamo infine come sia piuttosto diffusa la percezione da parte degli agenti di una crescente difficoltà di reperimento di un mutuo casa da parte dei propri clienti. Più di 3 agenzie su 10 afferma che i compratori sono andati incontro a difficoltà nel conseguire un finanziamento, mentre la quota di compravendite che è stata finanziata con mutuo ipotecario rimane al 64,1%, con loan-to-value ancora piuttosto sostenuto, pari al 76,7%, vicino ai massimi storici.

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