La Legge di Bilancio 2023 ha apportato qualche interessante novità sul mercato immobiliare e, in particolar modo, sul fronte dei lavori edilizi e dei finanziamenti per l’acquisto della casa.

Cerchiamo di comprendere quali siano le principali novità già in vigore.

IVA su case green

La prima novità – forse, una delle più interessanti in un panorama legislativo che non ha offerto troppi spunti – è la possibilità di detrarre il 50% dell’imposta sul valore aggiunto sulle operazioni di acquisto di abitazioni di classe energetica A e B direttamente dalle imprese di costruzione.

In queste ipotesi, infatti, l’acquirente potrà portare in detrazione metà della spesa, in dieci quote annuali di pari importo, con la prima usufruibile già nello stesso esercizio in cui sono stati contabilizzati gli oneri.

Bonus casa

In attesa del tanto auspicato riordino del ventaglio dei benefici fiscali sulla casa, il Superbonus prosegue la sua strada senza particolari ostacoli: non viene pertanto evitato il decalage dal 110% al 90%, mentre rimane la possibilità di fruire del credito di imposta non solamente in sede di dichiarazione dei redditi, quanto anche con cessione del credito o con lo sconto in fattura.

Buone notizie, invece, dal bonus mobili: il beneficio fiscale sugli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’abitazione soggetta a ristrutturazioni viene infatti incrementato da 5.000 a 8.000 euro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Considerato che per il momento non vi sono anticipazioni su un possibile incremento di tale maggiorazione, è lecito immaginare che – salvo nuovi interventi – dal 1 gennaio 2024 il tetto massimo di spesa agevolabile possa tornare a 5.000 euro.

Rinegoziazioni mutui a tasso variabile

Un’altra novità che potrebbe far felici alcuni mutuatari è la rinegoziazione dei mutui da tasso variabile a tasso fisso a condizioni economiche che, nei loro termini di riferimento, sono stabilite dalla legge.

Non si tratta, in verità, di una novità assoluta: una simile disposizione era infatti in vigore tra il 2011 e il 2012 quando, peraltro, ci si trovò costretti a fronteggiare una situazione non troppo dissimile da quella odierna in termini di rialzo dei tassi di mercato.

In altri termini, tutti i mutuatari che rispetteranno i requisiti previsti dal provvedimento potranno domandare al proprio istituto di credito di convertire il proprio mutuo a tasso e rate variabili in un mutuo a tasso fisso, a una condizione economica che è più conveniente di quella che avrebbero potuto trovare ricorrendo al libero mercato bancario.

Sospensione rate mutui

Concludiamo infine ricordando che il governo ha rifinanziato il Fondo Gasparrini. Pertanto, con gli stessi requisiti previsti per il 2022, sarà possibile domandare la sospensione delle rate del piano di ammortamento nel caso in cui il mutuatario si trovi in una condizione di difficoltà economica.

 

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