Negli ultimi giorni l’OMI – Agenzia delle Entrate ha pubblicato la sua ultima statistica trimestrale, integrata con le valutazioni del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia realizzato in collaborazione con Tecnoborsa e Banca d’Italia.

Ma quali sono le valutazioni che è possibile trarre da quest’ultimo documento?

Nelle prossime righe abbiamo cercato di fare il punto su tale tema, soffermandoci sulle principali rilevazioni statistiche, a metà tra il presente e le aspettative future.

Come stanno andando i prezzi?

Iniziamo subito con l’evidenziare come la percezione delle agenzie immobiliari sia quella di una sostanziale stabilità dei prezzi di vendita nel primo trimestre 2021, con quote in linea con la precedente rilevazione. La percentuale di agenti che di operatori che segnala un’invariabilità dei valori di mercato è del 61,5%, mentre la quota di operatori che ravvisa una flessione delle quotazioni è passata dal 33,7% al 27,1%: non certo una percentuale marginale, ma pur sempre un contenimento del pessimismo che negli scorsi trimestri era maggiormente protagonista nel mercato.

In calo sconti e tempi di vendita

A confermare un lento ritorno alla normalità nel mercato immobiliare residenziale sono anche le statistiche che fanno riferimento all’evoluzione dello sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore, in calo – rispetto al trimestre precedente (11,3%) – al 10,1%.

A diminuire è anche il tempo medio di vendita, ovvero il periodo intercorrente tra il momento in cui l’immobile finisce sul mercato e quello in cui avviene la compravendita: 7 mesi.

Il ruolo decisivo dei mutui

Per quanto riguarda la presenza dei mutui nel favorire il compimento delle operazioni di compravendita, il 72,9% delle transazioni nel primo trimestre 2021 è stato supportato proprio da un mutuo ipotecario, contro il 73,8% del trimestre precedente. Il loan-to-value, ovvero il rapporto fra l’importo del prestito e il valore dell’immobile, è stabile intorno al 76,2%. La percentuale di agenzie che dichiarano che i propri clienti hanno avuto difficoltà nel reperire un mutuo è invece in calo al 24,6%, contro il 25,8% del periodo precedente.

Tra vecchi e nuovi incarichi

Per quanto riguarda invece le attività degli agenti immobiliari, la quota di coloro che dichiara di aver venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre 2021 è lievemente cresciuta all’83,6%, contro l’82,1% del trimestre precedente, poco sotto i livelli precedenti l’emergenza sanitaria.

È inoltre aumentata la quota di agenti che indicano le proposte di acquisto ritenute troppo basse dai venditori come causa principale di cessazione dell’incarico, pari al 59,8% contro il precedente 54,3%. Secondo il 47,9% degli operatori i prezzi offerti sono giudicati troppo alti dai compratori (ex 50,5%).

Le prospettive per il futuro

Concludiamo infine ricordando come le aspettative sull’andamento del mercato immobiliare nel prossimo futuro siano migliorate. Con riferimento all’evoluzione nel trimestre in corso il saldo, pur negativo, è ben più contenuto, pari a – 6,0 punti percentuali, contro i precedenti – 26,6 punti percentuali.

Migliorano anche le prospettive a due anni, con saldo fra attese di miglioramento e peggioramento ora pari a 23,6 punti percentuali, contro i 9,6 punti del trimestre precedente.

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