Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del mercato immobiliare, anche il primo trimestre di quest’anno ha registrato un calo tendenziale delle compravendite di abitazioni. Una contrazione che è stata dell’8,3% rispetto al periodo dello scorso anno, confermando la flessione già notata nel quarto trimestre dell’anno precedente.

Durante il primo trimestre di quest’anno, infatti, le unità residenziali che sono state acquistate e vendute nel nostro Paese sono ammontate a quasi 167 mila, 15 mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Tale evoluzione non è comunque sorprendente. Le transazioni sul mercato immobiliare hanno infatti raggiunto il loro apice nel secondo trimestre del 2021, ma poi la dinamica positiva ha iniziato a rallentare gradualmente fino al quarto trimestre 2022, quando abbiamo visto un cambiamento di tendenza verso i tassi negativi.

Quali sono state le conseguenze statistiche a livello nazionale?

Un’analisi più ravvicinata dei dati mostra come la riduzione delle compravendite di abitazioni sia stata maggiore nei comuni capoluogo (-10,2%) rispetto a quelli minori (-7,4%). I cali sono stati tendenziali in tutta l’Italia, eccetto che nelle Isole, dove si registra un tasso tendenziale positivo dell’1,1%.

Altrove, l’andamento del Nord Est e del Centro è stato il più negativo, con un calo del 10,3% e dell’11,5%, rispettivamente. Al Nord Ovest le vendite sono diminuite dell’9,1%. Al Sud la riduzione si è attestata intorno al 5,1%.

Gli agenti immobiliari si sentono più fiduciosi

L’Agenzia delle Entrate ha infine fornito ulteriori dati preziosi nel suo ultimo Sondaggio congiunturale sul mercato immobiliare italiano, realizzato congiuntamente con Banca d’Italia e Tecnoborsa. La maggior parte degli agenti intervistati (61,7%) ha segnalato che i prezzi di vendita sono rimasti più o meno stabili nella prima parte dell’anno 2023, e l’84,2% delle agenzie hanno affermato di aver venduto almeno una proprietà nel trimestre in questione.

Secondo il Sondaggio, lo sconto medio sui prezzi di vendita è sceso all’8,2% rispetto al precedente 8,8%, ed i tempi di vendita sono diminuiti a 5,5 mesi invece dei 6,1 mesi registrati prima. Il 30% degli operatori ha dichiarato difficoltà nel trovare un mutuo per i loro acquirenti, il valore più alto dal 2015. La quota di compravendite finanziate con un mutuo ipotecario è diminuita al 64,1%.

I dati indicano infine che le aspettative degli agenti immobiliari per il secondo trimestre stanno diventando meno negative sia a livello locale che nazionale. In particolare, c’è una maggiore tendenza a prevedere miglioramenti piuttosto che peggioramenti, con i saldi passati tra le due opinioni che sono passati da -25,6 (mercato locale) e -28,3 punti percentuali (mercato nazionale) dell’indagine precedente a -21,2 e -25,8 punti percentuali.

Condividi