Anche se rappresenta un passaggio fondamentale per poter vendere una casa ottenuta mediante successione ereditaria, la  trascrizione dell’accettazione dell’eredità costituisce per molti proprietari una vera e propria incognita.

Proprio per questo motivo abbiamo scelto di dedicare un approfondimento a questo tema, nell’auspicio di poter condividere tutte le informazioni più utili per poter valutare insieme quanto sia importante assicurarsi che l’accettazione tacita dell’eredità sia stata regolarmente trascritta da un pubblico ufficiale, al fine di poter dare valida continuità alle stesse trascrizioni, ed evitare che in vista della stipula dell’atto di compravendita possano insorgere impedimenti di varia natura.

A cosa serve la trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità

Cominciando dalle basi, non possiamo non rammentare come la trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità sia esattamente ciò che intende tale denominazione: la trascrizione dell’accettazione non espressa dell’eredità in cui è presente anche un immobile che ora si intende vendere. La trascrizione dovrà essere effettuata da un notaio o altro pubblico ufficiale, a fronte di un costo generalmente pari a poche centinaia di euro.

Chiarito ciò, è necessario tornare in questa sede sulla necessità di soffermarsi del fatto che l’importanza di tale trascrizione sia molto elevata, tanto da costituire un potenziale impedimento a procedere alla compravendita del bene ereditato, in sua carenza.

Trascrivere l’accettazione dell’eredità permette infatti di generare continuità nella “storia” dell’immobile, evitando che nella visura possano apparire dei “buchi” legati proprio alla mancata attribuzione del nuovo proprietario. Eppure, nonostante l’essenzialità di tale passaggio, nella prassi quotidiana non è certo raro imbattersi in situazioni in cui non vi è alcuna traccia della  trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità, con la conseguente necessità di correre ai ripari tardivamente.

Ma perché è così frequente che la trascrizione sia carente nel kit documentale di colui che si sta avvicinando alla vendita di un immobile ereditato? Il più delle volte la risposta è da ricercarsi nella semplice evidenza che colui che riceve in eredità un appartamento ritiene di aver sbrigato ogni evenienza burocratica e amministrativa presentando la dichiarazione di successione. Tuttavia, la dichiarazione di successione non è atto pubblico, e dunque non può portare a conoscenza dei terzi le informazioni che possono invece essere ottenute mediante la trascrizione dell’accettazione dell’eredità!

L’importanza dei controlli prima della vendita della casa

Ad ogni modo, considerato che a tutto vi può esser posto pronto rimedio, il più delle volte per potersi tutelare contro ogni potenziale rischio è sufficiente affidare l’incarico di vendita della casa a un buon agente immobiliare. Tale professionista sarà infatti in grado di accompagnare il proprio cliente nel disbrigo di tutte le procedure necessarie per poter validamente e lecitamente arrivare alla stipula dell’atto di compravendita. Comprendendo di aver davanti a sé un immobile oggetto di eredità, eserciterà sicuramente la cautela di controllare se il proprietario abbia o meno provveduto a compiere quegli atti necessari per poter fornire continuità alle trascrizioni.

In questo modo, qualora necessario, sarà possibile regolarizzare la propria posizione anzitempo, evitando di rimanere esposti a ogni potenziale rischio, ritardo o indugio, in vista dell’imminente stipula della compravendita.

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